LA LEGGENDA DELL' ABETE
di G. Benzoni
S’ approssimava l’inverno di tanti e tanti anni fa. Un uccellino, che aveva un’ ala spezzata, non sapeva dove ripararsi dal freddo e dalla neve. Si guardò intorno per cercare un asilo e vide i begli alberi di una grande foresta.
A piccoli passi si portò faticosamente al limitare del bosco.
Il primo albero che vide fu una betulla dal manto d’argento e gli chiese :
" Graziosa betulla, vuoi ospitarmi fra le tue fronde fino alla buona stagione? "
ma lei rispose :
" Che curiosa idea! Ne ho abbastanza di custodire le mie foglie! "
L’uccelletto saltellò fino all’albero vicino.
Era una quercia dalla fitta chioma e chiese anche a lei :
" Grande quercia, vuoi tenermi al riparo fino a primavera? "
ma la quercia disse :
" Che domanda! Se io ti riparassi mi beccheresti tutte le ghiande! "
L’uccellino volò alla meglio fino a un grosso salice che sorgeva sulla riva di un fiume e anche a lui chiese :
" Bel salice, mi dai ricovero fino a che dura il freddo? "
Ma anche lui rispose :
" No davvero! Va’, va’ lontano da me!"
Il povero uccellino non sapeva più a chi rivolgersi, ma continuò a saltellare…
Lo vide un abete e gli chiese:
" Dove vai, uccellino? "
disse l"uccellino :
" Non lo so. Nessuno mi vuole ospitare e io non posso volare tanto lontano, con questa ala spezzata. "
Disse l"abete :
" Vieni qui da me, poverino. Riparati sul ramo che più ri piace "
Rispose l' uccellino :
" Oh, grazie. E potrò restare qui tutto l’inverno?"
concluse l'Abete :
" Certamente, mi terrai compagnia. "
Una notte il vento gelido sferzò le foglie, che caddero a terra mulinando, la betulla, la quercia, il salice, in breve tempo si trovarono
nudi e intirizziti.
L’ abete invece conservò le sue foglie, e le conserva tuttora.
Sapete perchè?
Perchè Dio volle premiarlo della sua bontà.